MISSION

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La maggior parte delle persone ha qualche vaga nozione sulla composizione degli alimenti, sulle effettive esigenze caloriche che dovrebbe soddisfare individualmente per poter svolgere le normali attività fisiologiche, sulle reali necessità nutrizionali del nostro organismo, sulla differenza fra alimentazione, nutrizione e dieta ed, infine, sulla interscambiabilità dei vari alimenti per mantenerci in buona salute.
Il regime alimentare che seguiamo quotidianamente – o che il professionista farà seguire – è spesso purtroppo basato su condizionamenti alimentari, mode, abitudini, leggende metropolitane, tradizioni, ecc., e soffre, naturalmente, in difetto o in eccesso. Nella nostra società è difficile trovare qualcuno che segua un’alimentazione equilibrata, che tenga conto delle reali esigenze nutrizionali del suo organismo.
Il nostro organismo, tramite processi di assimilazione e diverse vie metaboliche sinergiche, ha la possibilità d’integrare i diversi nutrienti in un sistema biologico ed energetico in continua trasformazione. Non possiamo, quindi, ridurre l’organismo umano ad una specie di “fornace” che “brucia” diversi tipi di sostanze, le quali a loro volta si trasformano in chilocalorie.
Inoltre, in questi ultimi anni è stato ampiamente pubblicizzato il mito del benessere fisico, del corpo sempre giovane e in perfetta forma, forma da ricercare a tutti i costi con ore di palestra in esercizi spesso spinti oltre i limiti fisiologici e con “regimi alimentari” particolari, che molte volte sono sbilanciati oppure inadeguati o dettati da improvvisati “dietologi” o “nutrizionisti”. Alimenti particolari, spesso etichettati in modo vago come “dietetici e/o speciali”, vengono presentati come indispensabili ai fini di un “ottimale” stato di salute. Infine, fatto molto importante e troppo spesso dimenticato, la fisiologia femminile è molto diversa da quella maschile, cosa che in qualsiasi dieta o piano alimentare personalizzato dovrebbe essere tenuto presente, sempre.
Da tempo si sa che tra cibo e salute esiste un legame importantissimo. Una sana alimentazione, quindi, è importante non solo per il nostro benessere psico-fisico, ma anche per la prevenzione di determinati fattori di rischio responsabili di numerosi eventi patologici, quali, soprattutto, i tumori, le malattie cardiovascolari, l’obesità, il sovrappeso, l’ipertensione, il diabete, ecc. In questi ultimi anni questa connessione fra cibo e salute è stata studiata attentamente e divulgata nella speranza che le persone diventino più consapevoli di come e cosa mangiano.

Gli alimenti, grazie ai loro preziosi contenuti, sono utili non soltanto per prevenire la comparsa di determinate malattie, ma anche, talvolta, per curarle. Un’alimentazione sana, quindi, costituisce la prima tappa per la prevenzione di molte malattie, specialmente quelle cardiovascolari. Se equilibrata, l’alimentazione favorisce l’assorbimento intestinale dei nutrienti, migliora il funzionamento degli organi interni deputati all’eliminazione delle sostanze di rifiuto, riduce il livello dei grassi dannosi nel sangue, ritarda o impedisce la formazione di placche aterosclerotiche.
Controllare le proprie abitudini alimentari e seguire delle regole di base è di estrema importanza. Ciò non significa rendere il momento del pasto spiacevole e noioso, al contrario!
Il momento del pasto può e deve essere piacevole: dovrebbe essere un momento di ritrovo, di relazione e d’interscambio con parenti ed amici, in modo da ricevere riflessi positivi sul nostro equilibro psico-fisico.
Infine, non esiste una “dieta ideale” adatta indistintamente a tutti: ognuno di noi è diverso, perché deve affrontare problemi diversi, con necessità diverse e, torno a ripetere, perché la fisiologia femminile è diversa da quella maschile. Questo è il compito del nutrizionista: aiutare a ritrovare un equilibrio in un regime nutrizionale che sia “nostro” e che rispetti la fisiologia del nostro organismo.
L’approfondimento e l’estensione di conoscenze concernenti specifici campi di studio e di ricerca del nutrizionista, come indici ed indicatori dello stato nutrizionale, l’impatto prodotto dai nuovi prodotti alimentari, i problemi legati a condizioni fisiologiche speciali, come gravidanza, allattamento, o l’influenza della dieta nella celiachia, nelle intolleranze, o nell’invecchiamento cerebrale, sono tutti temi d’importanza essenziale per l’aggiornamento del professionista e della sua capacità di poter definire un piano alimentare di sicura efficacia. D’altra parte, vista l’alta incidenza di condotte alimentari erronee soprattutto nell’età evolutiva e nell’adolescenza, la conoscenza dell’influenza di meccanismi che condizionano la scelta degli alimenti deve portare il professionista a comprendere meglio la predisposizione psicologica del paziente in campo alimentare. Ed infine, capire i meccanismi cerebrali nei disturbi del comportamento alimentare non può che portare verso una maggior professionalità in un campo dove l’approccio multidisciplinare ed integrato si rivela vincente.
Il concorso di così varie e distinte discipline e competenze emerge chiaramente nella moderna figura del Nutrizionista che deve considerare l’organismo umano un sistema biologico ed energetico in continua trasformazione. È, infatti, soprattutto negli ultimi anni che il progresso della ricerca, sia in campo nutrizionale che in quello psicofisiologico, e la conseguente ricaduta delle loro applicazioni, ha portato ad avere nuovi parametri di valutazione che possono spiegare in termini fisiologici qual è l’alimentazione adatta al benessere psicofisico dell’essere umano. La nutrizione, infatti, deve essere considerata un fattore primario per l’equilibrio dinamico e funzionale del cervello e dell’organismo in toto.
La conoscenza della composizione corporea è essenziale per il nutrizionista che voglia definire i fabbisogni nutrizionali ed energetici dell’essere umano per una sana e corretta alimentazione.
L’analisi antropometrica, quindi, si rende indispensabile al fine di conoscere in modo accurato la composizione corporea del soggetto; infatti, al di là della bilancia, le variazioni della composizione corporea sono meglio analizzate con strumenti non influenzabili da fattori emozionali o esterni.

Dott. E. Lugaresi

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