“Ciò è ancora più vero trattandosi di una materia soggetta a rilevanti distorsioni e strumentalizzazioni a fini meramente commerciali. La sua diffusione è in effetti caratterizzata da un livello qualitativo talmente eterogeneo della divulgazione dei concetti, dei dati, delle interpretazioni e delle sintesi, da non consentire al ricercatore, se non specificamente formato, di distinguere il dato attendibile dalla diceria, la notizia estemporanea dalle teorie consolidate, di separare il grano dal loglio. … constatare le influenze di una comunicazione mediatica pervasiva, dilettantistica e sovente strumentale sull’opinione pubblica e sulle pratiche nutrizionali. 
L’ignoranza e l’inosservanza dei precetti di una disciplina che può a pieno dritto essere annoverata tra le cosiddette scienze esatte – cui sono tributarie discipline quali la fisica, la biologia, la patologia, la biochimica, la fisiologia – possono produrre effetti che possono rivelarsi deleteri per la salute.
… la dietoprevenzione e la dietoterapia possono utilmente, e talvolta in maniera predominante rispetto ad altre competenze, informare le conoscenze e integrare le pratiche di profilassi e di terapia medica nei confronti un numero rilevante di condizioni patologiche.”
Liguri, Introduzione in “Nutrizione e dietologia”, Zanichelli 2015